lunedì 27 febbraio 2012

Il nuoto (secondo me).








Non so se da questo post potrà uscire qualcosa di utile tecnicamente a chi incapperà nella lettura, io provo a parlare di nuoto e della prima frazione del triathlon...già perchè a mio avviso sono due cose completamente diverse. Non pretendo che chi legge sia daccordo con me, difatti qui c'è il mio punto di vista.
Premessa, non ho mai fatto scuola nuoto, gare di nuoto o robe simili. Mi appassionava da sempre vederlo in tv, Michael Gross, l'albatros, il mio idolo ed i tentativi di riprodurre una qualcosa di simile al crawl da piccolo al mare ancora mi fanno ridere.
Nel 2005 decido di partecipare alla prima gara di triathlon (che sarà poi nel maggio 2006), quindi da settembre il nuoto comincia a far perte integrante della mia vita, insieme a corsa e bici ovviamente. Mi rendo subito conto che non sono poi così male, ma non ho riferimenti, non so nulla di quello che faccio, nuoto e basta (abbastanza alla cazzo direi ora!). Nove mesi di allenamenti sono abbastanza per esordire nella categoria amatori del mio primo sprint, tant'è che l'obbiettivo di arrivare nella metà alta della classifica (che comprendeva anche gli age group) lo centro in pieno, non vinco la categoria amatori ma sono contento. Al secondo sprint, un mese dopo, mi scontro con un problema che ancora oggi non è risolto ma solo controllato non senza difficoltà: stato d'ansia. In questa gara mi ritiro dopo 200 metri di bracciate mulinate in mare. L'esordio era stato in piscina, ma in mare è una cosa diversa, c'è la massa di atleti innanzi tutto, quel giorno anche l'acqua fredda e lo start non arrivava mai. Ci saranno altri quattro ritiri per lo stesso motivo nei periodi seguenti: uno sprint, due olimpici ed 2,5km in acquee libere...tutti con lo stesso comune denominatore, mass start in acquee libere. E' stata dura accettare tutto ciò. Nel frattempo infatti, da completo autodidatta mi ero costruito "nuotatore"-secondo me. Ho letto tantissimi forum, ho visto tantissime volte i video di tutti gli stili, virate e tuffi. Provavo ad imitare tutto, leggevo i correttivi della tecnica e cercavo di applicarli. Usavo tutti i gadget che esistono per il nuoto, anche male all'inizio. Cercavo riferimenti in qualsiasi persona che vedevo nuotare. Ho sempre provato tantissima ammirazione per chi sapeva fare la virata nella vasca del nuoto al pubblico. Quindi mi sono concentrato per imparare la virata...io...non so fare nemmeno la capriola su un tappetino!!! Insomma decido di iscrivermi ad una squadra master di nuoto e di fare le gare in regione, perchè quell'anno (2007) ci sarebbero stati i campionati europei master di nuoto a Kranj (SLO) non lontano da Trieste...perchè no...bellissimo obiettivo al mio secondo anno di triathlon...poi sarà propedeutico per migliorare nella prima frazione! Mi alleno solo (come sempre). La prima gara in tardo inverno sono i campionati regionali Fin. Mi iscrivo ai 50 e 100 sl, vasca lunga. Prima gara (in assoluto per me) sono i 50. Tempo di reazione allo start circa un secondo, tattica di gara....senza parole...in tv sul 50 non respirano mai, io a metà vasca sono finito. Chiudo in 29" e sono addirittura 2° M30 con un gara di merda. Dopo 2 ore c'è il 100...cerco di fare tesoro della cattiva condotta. Lascio sempre un secondo allo start, ma gestisco meglio le forze e chiudo in 63" secondi e 10 decimi...1° M30 al mio primo 100sl. Non farò molte gare del circuito master, si sta un sacco di tempo per gare che durano un lampo e quelle più lunghe sono difficili da trovare. Riesco ad arrivare a 60" e 10 nei 100sl, 27" e 20 nei 50sl e 30" e 15 nei 50 delfino tutti in vasca corta...che non sono poi così male per un autodidatta. Parteciperò poi anche agli europei, ma in settembre con temperature basse faccio proprio la comparsa. Grazie a mia moglie mi rivedo in video e scopro di avere una bracciata cortissima e tanta potenza nelle gambe quando si inseriscono nel finale. Da lì in poi cercherò (e continuo a farlo) di migliorare la tecnica della bracciata....perchè per fortuna il mio assetto in acqua è dignitoso, la mia fortuna è stata proprio quella, mi sono ritrovato da subito a galleggiare bene.
Ma il triathlon? Le gare con i migliori risultati per me sono state quelle con la frazione nuoto fatta bene che mi consentiva di uscire dall'acqua con gente forte (molto più di me), cercare di aggrapparmi alla loro scia e perdere il meno possibile in corsa (sono stato sempre pietoso). Facile una condotta gara del genere quando capitano le frazioni swim in piscina, poi la virata con il tempo è diventata efficace. Ma per me in acquee libere tutto cambia. Cerco di partire forte per prendere le scie buone, ma la paura delle botte mi fa scegliere sempre degli start molto defilati, vuol dire fare traiettorie più lunghe, vuol dire che i forti che partono al centro scappano subito. Consapevole di questo primo handicap poi devo anche controllare i primi 200 metri, anche i primi 500 nelle gare più lunghe...non troppo lento per non perdere "terreno" e comunque per poter scappare dalla massa furibonda, non troppo forte perchè mi viene l'ansia e poi oggi mi metto 50 metri a rana, in passato mi sarei ritirato.
Oggi non è cambiato molto, da Candia a Francoforte lo scorso anno ci sono 10 minuti e circa 2500 persone di differenza nella prima frazione...il mio punto di forza è al tempo stesso il mio punto debole!
Gli allenamenti, quelli si che sono cambiati. Ho imparato a masticare schede di tutti i tipi ed a valutarne su me stesso l'efficacia allenante. Sono diventato discreto osservatore dello stile (almeno lo stile libero) cercando di ridurre al minimo il numero di bracciate (mio principale difetto). Faccio i lavori di forza e trasformazione, prima inesistenti per me. Mi piacciono le sedute di fondo e piuttosto che un 4x1000 preferisco un 40x100sl partenza 1.45 cercando di farli sempre tutti uguali e sempre un pelo più veloce. Cerco di usare il meno possibile le gambe, ho imparato ad inserire una gambata (leggermente più ampia) ad ogni bracciata...prima impensabile secondo i miei canoni di coordinazione tra gli arti...le gambe andavano sempre a tutta. E poi tante chicche per sbagliare il meno possibile: doppia cuffia in acquee fredde, non tanto il pull ma le palette almeno dopo aver nuotato per 1000 metri, pinnette nella fase gambe per la forza/potenza e per l'effetto stretching su muscoli e tendini, bracciata con spinta fino in fondo e pollice che sfiora la coscia, gomito lungo nella nuova bracciata, testa parallela al fondo vasca, rollio del torso che inizia dalle ginocchia, talloni che rompono l'acqua, culo alto e petto basso....and to be fluid!

8 commenti:

  1. Post salvato nella cartella "Allenamenti", prima o poi mi servirà... ;-)

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  2. @Pitt, non vedo l'ora che arrivi quel giorno...e ti aspetta più di un sempliciotto post sul nuoto ;)

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  3. veramente un bel post! non immaginavo che avessi avuto problemi di ansia nelle prime gare in acque libere...
    comunque è certo che iniziare con 1' e spicci nei 100sl significa che hai un talento naturale!

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  4. @Stefano grazie! in realtà l'ansia è una cosa che devo gestire tutt'ora...all'inizio c'erano tanti fattori nuovi ad influire, la massa, le botte, l'acqua fredda, l'acqua torbida dove vedi max 5cm, l'acqua limpida dove vedi fondali con grotte e anfratti (da quello che so va in crisi anche la Pellegrini!), le nimfee che si attorcigliano alle gambe o braccia, le alghe limose...gli squali...il mostro di LochNess ;)!!! ...insomma un mucchio di roba che ora è perlomeno nota!

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  5. Un piccolo squalo che cresce direi io!
    Complimenti veri!
    Il nuoto a dfferenza degli altri due è all 85% tecnica, quella che devi trovare col tempo o ce l'hai come dote naturale.
    Io dopo essere stato a secco per 20anni dal nuoto ho fatto 8 mesi di allenamenti per esordire nel triathlon nel mare di Pescara, misto tra panico e adrenalina, una gran bella esperienza

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  6. Grazie Master! Ho letto il tuo racconto su Pescara proprio oggi...la parte sul nuoto molto attentamente ed il racconto era stimolante, sono molto debole da quel punto vista, mi aiutano i rinforzi mentali positivi!

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  7. piano piano mi sto leggendo tutto il tuo blog e devo dire che questo è proprio un bel post!
    anche io al mio primo sprint in lago sono rimasta scioccata e avrei voluto andarmene a casa. ma sapevo bene che la mia dolce (!!) metà mi avrebbe piallata, così ho tenuto duro, nonostante l'ansia.. e insomma non è neanche andata male
    :D

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    1. Grazie, buona lettura :)
      quell'aspetto è tutto mentale, bisogna gestirlo per bene!

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