martedì 30 dicembre 2014

UNDERWATER TS

 
Mi sono rivolto ad UnderwaterTS per fare una cosa che mi ha sempre affascinato:
la video analisi della mia nuotata. Avevo visto qualcosa su facebook  e mi è sembrato subito molto interessante. Considerando poi che non provengo da alcuna scuola nuoto, un vero autodidatta infilatosi in piscina con velleità da triatleta (che mi riveleranno alquanto mediocre!) a "soli" 33 anni...beh insomma, una sorta di esame per il mio coach, personal trainer, allenatore e tecnico (che sarei io!) per testare fin dove era riuscito a portarmi ed al tempo stesso una possibilità per correggere tutto quello che potenzialmente potrebbe portare a miglioramenti.
Raffaele, amico, istruttore nuoto (e triathlon), nuotatore (forte) e triatleta (secondo me il più forte age group in FVG ora) da poco più di 2 anni, ha ripreso ed analizzato la mia nuotata e quella di altri compagni di squadra, facendoci avere poi i video e le correzioni su cui lavorare.
Il risultato è stato molto interessante, qui sotto alcuni video, gli altri sono troppo "pesanti" per essere caricati. Ovviamente mi sono subito messo a lavorare sui correttivi che mi riguardavano. L'impatto è stato tremendo! Dopo aver osservato la bracciata perfetta di Sun Yang mi sono imposto di nuotare praticamente ex-novo. Muscolarmente faticoso, sembrava come avere un'auto o moto nuova da guidare, coordinazione da sistemare.
Sono passate 2 settimane ed il gesto sembra digerito, la concentrazione sempre alta per non tornare a vecchie gestualità e nuotata di comodo. Insomma il piglio quest'anno sembra quello giusto. Magari non porterà a nulla di nuovo o forse anche si, ma variare e tentare di migliorare, percorrere strade nuove, io credo possa solo fare del bene.
Per i correttivi...beh, qualcosa dai video si capisce...ma non mi va di sputtanarmi del tutto!
Il consiglio è comunque di testarvi, il costo è molto abbordabile!
 




martedì 18 novembre 2014

3° Convegno Nazionale FITRI



C'ero anche io, o meglio c'eravamo anche noi. Anche il mio compagno di squadra Mattia è entrato a far parte della famiglia del Settore Istruzione Tecnica della FITRI.
 
L'esigenza primaria era quella di reperire i crediti necessari per essere aggiornati per l'anno in corso, da quest'anno ne occorrono 6, non 3 come gli anni passati. Gli aggiornamenti in concomitanza delle gare valgono 3 crediti, ne occorrono due l'anno.
Così mi cade l'occhio sul Convegno Nazionale, ben 9 crediti. Ok, facciamolo.
"L'allenamento della frazione di corsa nel Triathlon: aspetti comuni e specificità rispetto alle specialità del mezzofondo".
Il corso da tecnico a Padova, fatto lo scorso anno, è stata una gran bella esperienza. Ho imparato tanto, focalizzato tantissimo, mi sono immerso nella materia vastissima. Ho avuto tantissime conferme sull'idea di base che avevo maturato con la mia esperienza sul campo da triatleta age group mediocre.
A Piacenza mi presentavo un po' più preparato.
 
Appena arrivati però ci rendiamo conto che si fa ancora più serio il discorso.
Basta guardare in faccia le persone che circolano nella hall dell'albergo, dal check in della sera prima, al ritiro accrediti prima di iniziare. E poi con una rapida panoramica della platea durante lo svolgimento del convegno realizziamo che tra allenatori ed atleti, il gota del triathlon è riunito nella stessa sala. Chi mi insegnava qualcosa a Padova ora era seduto accanto a me ad ascoltare!
 
I relatori veramente di spessore, cominciando dal più illustre, Luciano Gigliotti allenatore di Bordin e Baldini. Un allenatore vincente, una persona semplice, soprattutto nel trasmettere la sua esperienza e la sua passione. Affascinante ascoltarlo, si rimane catturati, quasi da scordarsi di appuntare i passaggi su cui focalizzare poi quello che sperimenteremo sul campo.
 
Ho apprezzato Contin, ma già lo avevo ascoltato con tanto interesse a Padova. Ovviamente c'erano tanti passaggi nuovi e diversi, numerosi spunti.
Interessanti anche gli interventi dei coach giovanili delle federazioni inglese e francese.
 
In definitiva una gran bella esperienza, sicuramente consigliata, assolutamente da ripetere.
 

venerdì 31 ottobre 2014

LIFE BIZARRE

 
Per il quarto anno consecutivo rinuncio a gareggiare dopo aver fatto l'ironman di giugno/luglio. Mi sono perso: Elbaman 73, medio di Varano, ancora medio di Varano (clamoroso bidone ricevuto!), Elbaman, Ironman 70.3 ZellamSee. Ovviamente iscrizione, in alcuni casi caparra hotel/alloggio, in altri l'intero soggiorno, in altri ancora il traghetto, il guest-ticket per pasta party vari....insomma un po di soldini (Varano solo un'iscrizione...la seconda sarebbe appunto il bidone). Sinceramente sono un po stufo ed in prospettiva futura sono completamente orientato allo svacco totale post ironman e ci vediamo con i primi di novembre. Poi Ironman.com ti piazza per il 20 settembre 2015 un 70.3 a Pola (Pula), Croazia, la gara pallinata più vicina per me, 110km...che dire, mah! sono ancora un po' scottato dall'estate appena passata. Sicuramente non tra le più belle o memorabili, alquanto bizarra. Ha segnato abbastanza la mia vita, anzi, notevolmente direi. Un solco indelebile per certi aspetti e per questi aspetti niente potrà essere come prima se non alcuni bellissimi ricordi. Ma le persone non sono tutte uguali, c'è chi riesce a sorprenderti piacevolmente ed inaspettamente, ci sono le solite fantastiche conferme e magari anche delle graditissime sorprese.
Quindi l'intenzione è decisamente orientata sul non prendere impegni...eppure mi ero allenato abbastanza dignitosamente per provare ZellamSee, ma pochi giorni prima (una settimana circa) la mia auto mi ha abbandonato sulla via del ritorno dal Salento. Mi ha concesso solo un lento come-back home (motore rotto!), ero partito da appena 50km. Un noleggio auto nel contro-esodo estivo non è stato facile da combinare, il Salento era pieno come non mai. Anche il viaggio è stato una vera merda, code interminabili, il più lungo mai fatto su quella tratta.
Mentre scrivo sorrido pensando a quanto ero incazzato in quei momenti/giorni. Ora c'è l'auto nuova, l'iscrizione a Klagenfurt e poi lui
 
 
soprattutto lui, si farà vedere il 16 aprile 2015 ed il parallelo con il 16 luglio 2011 mi svuota il cervello e mi congela il cuore. Poi dopo essermi ripreso il cuore mi si scalda d'amore, tantissimo amore.
 

mercoledì 16 luglio 2014

IRONMAN FRANKFURT 2014

Siamo a tre!


Trovo a stenti la forza di sorridere alla fotografa, ma ho portato a casa anche questa!
A Francoforte la mia stellina nel cielo è più vicina al mio cuore, ho avuto emozioni forti nel tornare qui per via di quanto successo tre anni fa. Tornerò sempre volentieri, anche se mi fa molto male, è un posto fantastico per gareggiare, per soffrire e agognare quel traguardo.
Dato che sono una gran testa di cazzo credo (sono sicuro!) che in tanti fossero sul tracker a gufare, a sperare che mi andasse male, ad aspettare il mio botto. Bene, è grazie a voi che sono andato avanti quando mi è anche sfiorata l'idea del ritiro in una frazione di corsa calda e umida e molto sofferta. A voi dedico la mia finish line, il mio miglior split nella frazione bike di un ironman ed anche il mio nuovo PB sulla distanza che vi assicuro migliorerò ancora...pensando sempre anche a voi!
Anche...perchè nei momenti brutti c'era la mia famiglia, le parole del Maestro, la tenacia di Shark, il percorso fatto con Ale (grazie infinite, mi hai indirizzato su una strada fatta di serenità, divertimento e soprattutto tanta gioia!). Mi fa piacere anche sapere che tanta gente buona mi ha seguito, le mie non sono grandi prestazioni, ma alcuni complimenti le fanno sembrare tali, quello di Beppe il più bello di sempre: "anche se immagino che mi dirai che non sei contento, per me hai fatto una super prestazione! ho guardato i tempi, ho visto una regolarità pazzesca, risultato di una preparazione secondo me perfetta! COMPLIMENTI, non tanto per il finisher, ormai ci sei "quasi abituato", ma per la costanza che dimostri durante tutto l'anno precedente alla gara!" ...GRAZIE BEPPE!

Il pre gara è stato molto bello, una compagnia fantastica lo ha reso tale, spero si riesca a percepire qualcosa in questa piccola clip


Qualche scatto della mia gara, che ricorderò con il solito nuoto tranquillo, una bici che mi ha sorpreso dove ho trovato finalmente la gamba che non sentivo girare da oltre un anno, un gran feeling con la mia Argon anche se mi son dovuto riparare il manubrio pedalando perchè si era mollato a causa di un tombino/cratere, un cazzo di vento sul secondo giro, la solita frazione run con dolori alla pancia, il dover camminare per forza tutti i ristori dall'inizio alla fine, la forza di non mollare mai in ogni caso.... #nonsimollauncazzo








lunedì 9 giugno 2014

BARCOLONGA SWIM PASSION

 
Ieri si è svolta la ZERO Edition della Barcolonga.
L'idea (bellissima) è stata di Mattia, il suo impegno e quello dei suoi più cari familiari ci ha permesso di trascorrere una bellissima giornata di sport nella prima vera giornata estiva dell'anno.
Se nel 1978 si presenterano in 15 in quel posto sperduto in mezzo all'oceano per dar vita a qualcosa di fantastico, beh ieri eravamo in 35...+1, visto che a nuotare c'era anche una futura mamma!
 
 
 
 
Barcola, riviera triestina. Ritrovo alle 8 nei pressi del porticciolo all'inizio della pineta. La partenza è prevista per le ore 8:30. L'arrivo è posizionato 2,8km più avanti, nei pressi della piattaforma del bivio di Miramare, a poche centinaia di metri dal fantastico castello. Partenza e arrivo non coincidono, quindi la mamma di Mattia si trova all'arrivo per il deposito borse, un mini-servizio navetta per raggiungere la partenza. Il papà di Mattia invece è il cronometrista della manifestazione, la morosa di Mattia, Sara, la fotografa ufficiale. C'è ancora Francesca, moglie di Eric, ed un altro canoista ad accompagnarci lungo il tragitto e poi Mattia, che probabilmente avrebbe voluto competere, ma dopo una mini-riunione un po' di giorni prima ha scelto di mettersi in coda alla gara con un galleggiante in stile baywatch...che non si sa mai!
Di solito si fanno i gruppi per andare in bici, o per correre...ma una roba simile per il nuoto mancava davvero. Poi farsi tutta la riviera triestina sotto gli occhi incuriositi dei bagnanti non capita spesso. Difatti, oltre all'entusiasmo generale all'arrivo, di compagne/i e parenti dei nuotatori e dei nuotatori stessi, tra i tanti complimenti per la manifestazione, le raccomndazioni a ripeterla in futuro, ho sentito anche qualche "da solo non l'avrei mai fatta!".
 


Gruppo principalmente composto da triatleti, ma c'erano anche nuotatori puri e gente in cerca di avventura.
In definitiva, una bellissima giornata in cui uno sport per singoli, con tanta passione è diventato un incredibile fattore aggregante.
 
Ah dimenticavo, qui sotto la classifica finale. Il vincitore è un triatleta professionista, un tale con un personale da 8h e 12m nell'Ironman.
 


 
 
 

mercoledì 4 giugno 2014

Ironman 70.3 Austria - St.Polten 2014

 
Ancora qui!
Anche nel 2014 mi ripresento a St.Polten, dopo averla corsa in versione monca con il freddo polare ed il vento a 90km/h lo scorso anno, sono pronto anche quest'anno, speranzoso in un clima mite. In realtà le previsioni sono incerte, nei due giorni precedenti il meteo fa le bizze, temporale forte e poi sole intenso che scotta...vento forte e costante da est/sud-est, bello cazzuto. Ci sarà un motivo se è pieno di pale eoliche, no?
Siamo veramente in tanti da Trieste, quest'anno, come altre volte in passato, questa gara vale come Campionato del mondo di mezzo Ironman di Trieste!!! ...mi ricordo certi numeri per far vedere chi ce l'ha più lungo...
...siemo un bel gruppo, sereno e tranquillo. Tutti vogliono far bene e dare il meglio, si vede nei giorni pre-gara, ma il clima è disteso, la compagnia veramente bella. Dopo un bel po ci ritroviamo ancora una volta in trasferta con Giulia e Richi e poi c'è Mattia, conosciuto grazie a questo blog, che dopo un anno di triathlon vuole "certificare" tutti gli evidenti progressi. Preparazione maniacale la sua, sotto tutti punti di vista, fisica, alimentare e nel lifestyle. Eravamo in stanza insieme e lo osservavo divertito in tutto l'approccio alla gara, comprese le levataccie mattutine, la sua "strana" colazione, senza lasciare nulla al caso. (...mi ha portato il (long)caffè a letto per farsi perdonare del casino alle 5 del mattino!
Il duro lavoro paga sempre però e Mattia ha fatto una gara davvero impressionante. Una di quelle gare da far rosicare tanta, tanta, tanta gente! Ne parlo con sincero orgoglio, pare mi ascolti ogni tanto quando parlo di triathlon.
 
Il venerdi pre-gara sono alla ricerca di un paio di pattini in sughero per la ruota anteriore, la Vision da 90. Lo so, si deve provare tutto prima della gara, ma io sono pronto a montarli nuovi a fare due inchiodate di prova ed a gareggiarci. Tanto peggio di così! Oltre alle imbardate forti ad alte velocità in discesa, c'è anche un fortissimo vento ed i normali pattini da carbonio mi fanno una paurosa frenata a scatti. Li trovo, li compro (33euriiii!!!!) li monto, li provo ma non sembra essere sparito il problema. Sabato torno dal responsabile del service e mi faccio pulire la pista frenante di tutte e due le ruote anteriori mentre mi godo l'intervento sulla Simplon di Yvonne Van Vlerken, ma soprattutto lei direi. I consigli di tutti sono per una scelta conservativa, ma io deciso monto le due 90 e faccio il check-in.
 
Il giorno della gara la sveglia è alle 4, la notte è passata tranquilla, ho dormito. Colazione giusta. Meteo buono e non c'è vento. Sono arrivato ad un buon peso anche a questa gara. Cosa chiedere di più? Andiamo a divertirci. Dopo aver ritoccato la bici scopro che Carlo (il nostro atleta top) ha la schiena bloccata, non parte! Che peccato! Faccio la strada dei laghi insieme ad Alberto "silver" Casadei, chiacchieriamo e ci salutiamo con l'imboccallupo. Vestizione rapida, dopo i PRO parte subito la mia batteria e sono già pronto insieme a Toni, che ha recuperato in tempo dal suo infortunio.
So come partire a S.Polten, e lo faccio proprio come l'ho pensato. Allegro ma non troppo, non cado nella tentazione di aggrapparmi a qualcuno, continuo a stare tutto a destra. Ma il giro è in senso orario, aspetto le boe per mettermi alla prova. Prima e seconda, gestisco veramente bene, adesso si va! ...ed invece no, arriva l'ansia. Di colpo voglio uscire dal lago, ma dove cazzo vado? guardo dietro, altro errore! RICOSTRUIRE immediatamente i pensieri! nuoto a rana e guardo avanti...ancora un po. Riparto? NO, ancora un po...dai provaci! OK! testa bassa e ricominciamo a stile, piano...OK, va! Progressivamente mi lascio alle spalle anche questa fottutissima crisi, riprendo il mio passo. Il secondo lago sembra troppo lungo, ed infatti esco dall'acqua con un tempo troppo alto ma in linea con tutti gli altri, nuoto veramente un bel po più lungo (garmin dice 2270mt).
Inizia la bici, sono contento, ora l'autostrada. Mi metto subito a spingere ma non vado forte come lo scorso anno, 40-42kmh, il vento, poco, da ore 10 forse disturba un po. Chiudo l'autostrada a 40kmh di media esatti ed inizio il tratto misto e poi la prima salita. Sono titubante per via dei freni, ma man mano scopro che i nuovi pattini si comportano proprio bene. Ma non vado un granchè forte. Subisco un po troppi sorpassi a dispetto dei pochi fatti. Arriva il lungo Danubio, qui mi sembra di andare un po meglio.
 


 
E' sulla salita più dura che mi rendo conto che la mia gamba la sento un po' vuota, come se ci fosse un limitatore. Il fattore limitante mi sembra più muscolare che altro, quindi assecondo lo stato del mio corpo, vado fin dove riesco. Credo proprio che le sfuriate di Graz di 15gg. prima e comunque l'intero duro mese di maggio non siano del tutto smaltite, anche se quando pianifico una gara vorrei arrivarci sempre brillante. Avrei voluto una media più alta, il Garmin dice 34.7. Il mio pensiero è quello comunque di ottenere il massimo dalla giornata, anche se un po ridimensionato. Sono insieme a Toni, tra nuoto e bici iniziamo a correre insieme, ma tra la mia e la sua corsa c'è un abisso, infatti va via.
 
 
 
 
Parto anche veloce per i miei ritmi, ma dopo la sosta pipì mi assesto su un ritmo che impongo di tenere fino alla fine. Carino il restyling alla run course, finalmente si entra nel centro della city. Le gambe sono stanche, ma nella corsa vedo che anche la FC tende a scendere. In compenso riesco  a non calare il ritmo ed anche se solo il pensiero mi fa vomitare li reputo segnali confortanti in prospettiva Francoforte. Finisco bene tutto sommato, il mio quinto mezzo sotto le (attenzione!) 4h e 55m...ehehehe...che stupido che sono! ovviamente non contando Graz!


 
 
 
 
 
 
Contentissimo come sempre dopo S.Polten, ottimi risultati di tutta la mia squadra, Mattia, Toni, Richi, Andrea. Menzione speciale per Elisabetta al suo splendido esordio ed a Marina, fantastico podio di categoria! Si rifaranno Carlo e Eric, il primo non partito ed il secondo costretto al ritiro, Francoforte sarà il giusto riscatto.
 
Mi resta un dubbio finale: questa volta ho voluto utilizzare il body intero al posto dello spezzato, volevo evitare di prender freddo alla pancia. Il risultato è stato una pancia a contatto di un body comunque bagnato. Devo però ammettere che ho avuto meno (non nessuno!) disturbi alla pancia con a disposizione però un solo misero taschino sulla schiena.
 
 
PS. : gente che si incontra in Athlete's garden
 
 

mercoledì 14 maggio 2014

SAREBBE POTUTO ESSERE UN GRAN BELL'ESORDIO.

 
Mi piacerebbe poter raccontare della prima gara di triathlon dell'anno, il primo degli appuntamenti in programma di questa stagione, il primo pettorale.
Niente di tutto ciò!
 
Dopo le magagne di gennaio ho dovuto ridimensionare tutti i programmi. Ho eliminato i pesi, posture e core stability ed ho cambiato la sella, da una costosissima ISM Adamo Time Trial ad una super economica Q-Bik Selle Italia...per me number one! Dieta ferrea, eliminati tanti cibi a rischio e terminati ben tre mesocicli di carico (e scarico) in cui sentivo i miglioramenti, ma anche l'incertezza per non "sentire" le buone sensazioni dello scorso anno. Nel frattempo il problema delle dolorosissime emorroidi è prima diminuito, poi migliorato ed infine quasi del tutto rientrato, ma costantemente monitorato perchè ho rischiato di mollare tutta l'annata per fare l'intervento chirurgico.
Altro rognoso acciacco poi il sovraccarico dello psoas, che si ripercuote su tanti altri distretti ad esso collegati. Mi sono munito di notevole pazienza per tamponarlo, posture e massaggi da urlo, nel vero senso della parola!
 
Infine ho avuto anche il coraggio di farmi una 10k ed una 21k allungando l'ultimo mesociclo
a ben 5 settimane di carico, in realtà 3 di vero carico ed ultime due con lavori specifici infrasettimanali e notevole affaticamento bike pre-gare run. In quest'ottica i 4.10/km nella 10k (Mujalonga) ed i 4.20/km nella 21k (la Bavisela) li ho reputati buoni test per il ritmo da tenere nei 70.3 e nel 140.6.
 
 
 
 
Tutto pronto per quello che consideravo l'esordio, mezzo ironman a Rocksee, Gorsdorf in Austria, noto come mezzo ironman di Graz anche se siamo a 30km da questa città, quella del team organizzatore della gara.
La compagnia è fantastica, Giulia ed Edo al suo esordio, e siamo tutti con le famiglie. Booking poi questa volta ha scelto un agriturismo superlativo a 15km dalla gara, nel verde delle colline di Spielfeld. Tutto è ben organizzato, le tappe post gara per i krapfen di Trojane e lo zoo di Lubiana, ed anche prima e durante la gara, ovunque ci sono altalene, scivoli e ammassi di sabbia per far divertire i bimbi.
Il lago è fantastico
 

 
 
e poi vuoi mettere in Austria quanto sono avanti??
quanto durerebbe in Italia una roba simile?
 
 
 
Ma...non proprio tutto è ben organizzato, la bici la monterò appena 15 minuti prima della chiusura della zona cambio e tutta la roba da gara è alla rinfusa in un borsone. Questo la dice lunga sulla tranquillità pre-gara, sulla voglia di far star bene la mia famiglia, sul fatto di aver dormito bene e abbondamente la sera prima e sull'aver settato il cervello in modalità race appena due minuti prima dello start.
Sono arrivato proprio bene qui, protocollo di scarico perfetto, attenzione alimentare che mi porta ad un eccezionale peso-forma! Dopo una colazione abbondante fatta alle 7 del mattino ci siamo quasi


 
 
 
 

E' una gara senza pettorale! Non ci posso credere, non c'è...e poi ben 30 euro di cauzione per il chip...ma cosa ci farò mai co'sto cazzo di chip??
Ma non sarà una gara, almeno non per me. Ora che è finita posso definirla una gran bella seduta di allenamento a ritmo gara, se non oltre, anche.
Ogni frazione si svolge su due giri e la mia partenza è controllata come al solito, nel secondo giro troverò un buon passo recuperando tante posizioni e cercando anche qualche bollicina altrui. Il nuoto è 1700 metri.
In bici purtroppo l'incubo diventa realtà, l'incubo è l'ultimo post sulla scia, con la conferma di quanto espresso sui lander!
Mi ritrovo a pedalare su un percorso che non conosco, strade a traffico aperto, qualche incrocio presidiato e la voglia di far bene, anzi benissimo! Spingo per 20 km cercando il regime cardiaco adatto al mezzo, ma mi girano molto i coglioni. Supero qualcuno di tanto in tanto, ma dopo un po tutti quelli che ho superato arrivano in gruppetto e mi superano. Davanti c'è un altro gruppetto che praticamente va un pelo più veloce di me e questi che ho appena superato pian piano a metà tra me ed il primo gruppo. Il percorso è veloce, ci sarà solo una vera salita, con due strappi un po' più duri e poi due discese secche e dritte con velocità di punta pazzesche e con il profilo da 90 davanti, anche se bilanciata, è parecchio da paura!!! Sulla strada passa qualche moto, pettorina fosforescente, ma non dice nulla. Incroci presidiati, polizia e pettorine fosforescenti...anche qui nessuno dice nulla. Pettorine fosforescenti anche ai ristori, ma figuriamoci! Ma non è che c'era scritto qualcosa sul regolamento che non ho letto? o magari hanno detto qualcosa al solito briefing che puntualmente non ascolto? la regola che vige nella frazione bike è che non ci sono regole...un po' alla "fate come cazzo ve pare!". Non so a che km siamo, ma qui finisce la mia gara! Inizia una condotta bike completamente scriteriata che tanto per cominciare mi porta con un fuorisoglia da ripetute sui 500mt run a prendere il primo gruppetto, poi, in compagnia di chi ce la fa, anche il secondo. Le gambe sembrano esplodere, ma sono con voi merde, merda anche io! Aspetto la salita, riposandomi un po. Qui riesplodo di nuovo tutto quello che ho nelle gambe, ma proprio tutto e funziona! Si staccano in tantissimi ed appena passate le due discese, ed il tempo di essersi cagati addosso per la paura di quella folle velocità, ancora un'altra botta violenta! Mi viene in mente il Maestro, le sue parole "prova a scoppiare! vedrai che gran gara farai!", chissà cosa avrebbe fatto lui al mio posto? sicuro ci avrebbe provato! Ma non era più gara...il far west! Ovviamente non riesco a staccare tutti, quindi siamo un gruppo ora. Qualcuno da dietro si riorganizza ed in gruppo riesce a rientrare, nel frattempo riprendiamo ancora qualcuno, sempre di meno però. Questo mi fa pensare che fatta eccezione per i pochissimi atleti elite, quelle sono le posizioni di testa. Gli over 55 e le donne, partiti 45 minuti, vengono passati a velocità stratosferiche e provano invano ad attaccarsi. Provo ancora a scappare e ci prova anche un altro con una lenticolare, ma duriamo massimo due minuti...poi veniamo sempre ripresi. Sembra lottare contro i mulini a vento. Finisce il primo giro e la media è pazzesca! Alla fine del secondo giro sarà mezzo km/h in più! Quello che posso fare è sfruttare i falsopiani controvento, le due salite ed il tratto dopo la discesa per inculare più gente possibile. Tutto memorizzato, difatti il gruppo viene sfoltito parecchio!
Sto pensando già a correre però, perchè sento di aver speso veramente tanto! 87km la frazione bike.
 
Il percorso run è carino, intorno al lago, maledico lo sterrato, ma non è poi così male. Non vedo l'ora di passare davanti alle mie bimbe che fanno il tifo per me
 

 
mi sorprendo di come riesca a stare a 4.30/km per quasi 15km, le garette delle domeniche precedenti forse sono servite a qualcosa. Poi arriva il crollo. Non c'è gel od espediente che tenga, anzi piuttosto sono io che devo tenere...possibilmente tenermi in piedi. L'esplosione tutto sommato è sotto controllo, solo un km a 5.01, gli altri anche sotto i 4.50 ma subisco un po di sorpassi e scoprirò dopo che erano quelli che mi toglievano il gradino più basso del podio di categoria. 19,5km la corsa.
Tempo finale stratosferico, anche se normalizzassi le distanze a quelle esatte otterrei una prestazione da PB sulla distanza veramente di rilievo. Potrei essere contento anche del piazzamento generale e di categoria se non fosse che ho cancellato il tutto dalla catalogazione gare e probabilmente la gara dai futuri calendari....per me è stata comunque un'esperienza, spero utile!
Il weekend è stato fantastico, gli amici anche e la sera un po di bagordi per festeggiare Edo! 
 



 
 
 
 


lunedì 5 maggio 2014

LA SCIA.

Quanti trattati, poemi, denunce, proclami, raccomandazioni, regolamenti, sfumature, promesse e bugie ci sono stati/sono/saranno sulla scia nel triathlon!
Nulla di nuovo quindi in queste righe, piuttosto un mero punto di vista da chi finora è fermamente convinto di essere con la coscienza apposto e si impegnerà affinchè sia sempre così nelle future gare no-draft.
Ho iniziato a fare triathlon con sprint e olimpici, con il mio bel nuoto mi ritrovavo a stare in bici con gente abbastanza forte, un po’ troppo forte per la mia frazione bici. Per due anni quindi mi ritrovavo a perdere i gruppi…non riuscivo a tenere la scia! Non era esaltante, visto che poi la mia frazione corsa era ancora più scarsa della bici. Ci ho lavorato su e sono migliorato, in bici non perdevo più i gruppi, piuttosto si andava a recuperare qualcuno davanti (impegno, allenamento ed esperienza) e dovevo solo cercare di non perdere troppo nella corsa. Non nascondo che qualche piccola soddisfazione me la sono tolta. Poi che fai, non la provi la distanza da supereroi? (il mezzo ironman!) …e giacchè la cazzata completa, vediamo se sopravvivo anche dopo l’ironman. A me sembrava già titanico il triathlon, non avrei mai pensato di vendermi l’anima per la distanza più lunga. E invece catturato completamente da questa gara, mi ritrovo ogni anno il cervello centrifugato da allenamenti, pensieri, aspettative, ricerca spasmodica di materiali, metodologie, carico/scarico, nutrizione, calorie e Kg…tutto finalizzato all’ironman scelto e qualche mezzo di avvicinamento. Ovviamente tutte gare no-draft. E’ cambiato tutto talmente tanto nel mio vivere il triathlon quotidianamente che ora la mia frazione migliore pare sia diventata la bici (la corsa è sempre la peggiore però!). Ricordo ancora in un settembre dopo una brutta stagione di triathlon che stavo pensando di fare solo sprint e olimpici nella stagione dopo e quindi solo un mezzo ironman, che avrebbe avuto giovamento dalla tanta brillantezza e velocità allenate per le gare corte. Poi ho guardato la bici da crono e tutti gli amenicoli no-draft…
Fondamentalmente mi reputo un no-draft addict. Difatti, per via dell’ansia, vado in solitaria già nel nuoto (un vero peccato, vero?) per accodarmi a qualcuno solo nell’ultimo terzo della frazione (se lo trovi qualcuno?). Nella bici, ovviamente, se ne vedono di tutti i colori. Premetto che non ho mai preso nessun penalty per drafting, ovviamente questa non è la prova inconfutabile che io non mi sia mai accodato a nessuno, come aver avuto un penalty non per forza significa essere un drafter abituale. Semplicemente mi piace essere in pace con me stesso, mi piace dare un senso a tutte le ore di allenamento in solitaria su piattoni, salite e discese, falsopiani e tratti contro vento (leggasi bora, vivo a Trieste!), provo un sano e masochistico piacere a sentire la gamba bruciare perennemente, senza tregua…senza respiro…ed il cervello sconsolato da tanto dolore muscolare ti dice di non pensare che dopo devi correre, pedala intanto…tanto ti sei allenato per questo, pedala nel tuo dolore…e da solo! Questa più o meno è l’essenza (la mia) del no draft.
Ma quante cose storte vedi mentri cerchi di essere corretto. Potrei iniziare con l’asfalto che delle volte è un disastro e non consente di tenere correttamente la destra, così capita che magari ti trovi uno da superare che è a 2cm dalla linea di mezzeria. Superi a destra? Superi oltre la mezzeria? Suoni il clacson? Sicuro lo mandi a cagare. Oppure ti trovi quello che ti si accoda e poi ti supera con scatto felino quando sente arrivare la moto-giuria, bastardo! Ma non tutti i giudici sono dei polli: recentemente mi sono gustato per almeno 5km un gran giudice che viaggiava alla mia andatura e puntava i drafter molto più avanti a noi, dopo un abbondante (ed evidente) drafting, costui piombava come una ghigliottina giustiziatrice ripristinando una situazione sgradevole su un lungo-Danubio controvento. Con questa tattica avrà fatto 7 /8 agguati, fantastico! Ovviamente c’è e ci sarà sempre chi riuscirà a farla franca, chi si organizza con cambi regolari e porta a termine una vera e propria crono a squadre, chi “incappa” in grupponi tipo Giro o Tour.
Infine vorrei spendere due parole per il classico luogo comune: italiani ladri, fanno sempre la scia. Mi ricordo un Viverone (se non erro) in cui non furono assegnati i titoli italiani age group, altre clamorosissime situazioni analoghe. In alcuni paesi (Austria) invece, la gare sono tutte no-draft. Eccolo il luogo comune! Come fare a confutarlo? Semplice, andare a gareggiare tipo in Austria! …per rendersi conto che tantissimi lander fanno scia! Ma quale “italiani ladri”? Ne ho viste così tante da far impallidire ogni moralizzatore zeppo di pregiudizi.
Il no-draft è dentro ognuno di noi, è buon senso, è deontologicamente etico, è corretto. Trasgredirlo è un po’ fottere sé stessi.


giovedì 20 marzo 2014

PERCHE’ SI VA A FRANCOFORTE da ZONA CAMBIO #13





 
Già, perché?
Stefano ce l’aveva quasi fatta a portarmi a Nizza, baci e abbracci per il rientro a casa dopo la finish line di Klagenfurt e…”dai 2014 a Nizza e 2015 dove vuoi tu!”.
La realtà, però, era che il tarlo Francoforte si era insinuato nella testa di tutti…e la prova è stata l’euforica follia del luglio scorso.
Bene, si va a Francoforte dunque, sul Meno, un gran fiume del colore dei fiumi delle grandi città, navigabile. Una città grande, con una bella skyline grazie ai suoi tantissimi grattacieli che le danno un’impronta decisamente moderna, ma facendo quattro passi in centro si scopre che non è proprio tutta così rigorosamente urban.
Forse non proprio adatta ad una vacanza con bimbi piccoli, dato che ogni Iron-trasferta potrebbe essere un’occasione per una vacanza direi che è completamente l’opposto di Klagenfurt.
La Wall Street europea  vanta anche un altro soprannome, quello di Kona europea. Probabilmente solo Roth, sebbene Challenge,  può tenere testa (una bella battaglia) a Francoforte per il tenore della gara. La prova inconfutabile è la starting list degli atleti professionisti, il titolo europeo sulla distanza ironman in palio, le ben 100 slots disponibili per partecipare alla gara delle Hawaii. Una cosa poi che salta all’occhio anche agli assidui frequentatori delle gare Ironman è che qui si rasenta la perfezione in ogni momento e situazione del pre-race, race e post-race. Insomma a Francoforte si respira un’aria importante per chi fa triathlon già da appena arrivati. Sarà tutto amplificato dal contorno metropolitano in cui l’evento è inserito, il race-hotel super lussuoso, grandi e belle auto marchiate Ironman, furgoni e minibus di team, trademark, negozi in prossimità dell’expo che tra l’altro è veramente grande e sempre ben fornito. E poi, a parte un giro bike fuori porta, si finisce per stare sempre lì. Registrazione e già ti vedi la finish line in allestimento
 

 

 

l’expo poi dopo un giorno lo conosci a memoria, devi solo far zig zag con la testa per cercare di non comprare tutte le offerte che ti si presentano tutte assieme, perché in quel momento sembra si abbia bisogno proprio di tutto ciò che viene esposto!
Le sgambatine di corsa poi finisci a farle esattamente sul percorso run della gara, che poi è lungo il Meno, vedi la T2, cerchi di memorizzare ogni scorcio panoramico e ti immagini a come starai passandoci per quattro volte prima di entrare in Romerberg per la finish line liberatoria. Anche il pasta party viene fatto in una zona sul Meno, in precedenza si andava all’Eissporthalle.
La particolarità dell’Ironman Francoforte è che si sono davvero dovuti inventare i 3800 di nuoto. Si deve andare un po fuori città per la partenza della gara e quindi anche per fare il bike check-in. Più precisamente si arriva a Langener Waldsee con gli shuttle a disposizione previa fila apposita (anche all’alba/notte prima della partenza!). A quanto ne so una ex cava di silicio la cui conformazione da l’idea di una L. Si nuoterà appunto sui due tratti della L, smezzati da una breve corsetta con tanto di microchip (non si sa mai!).
                                                                                    

Appena finito di nuotare si va in T1, occhio alla salita sabbiosa, a me sembrava durissima dopo il poco uso della gambe in acqua. La T1 è abbastanza lunga e grande, il consiglio è di velocizzare le operazioni per non avere sulla coscienza troppo tempo morto.
Il collegamento con Francoforte è un pezzo veramente veloce, approfittarne please!
Appena arrivati in città inizia il percorso da ripetere due volte. Si schizza veloci tra i grattacieli per poi superare il Meno e uscire fuori dalla città. Il percorso non presenta orografie importanti, non ci sono salite notevoli, l’altimetria è alquanto bassa se si realizza che va spalmata su 180km. C’è subito fuori città una salita poco impegnativa, poi si incontrerà The Hell, con il tratto trita cervello in pavé per poi arrivare all’Heartbreak Hill, salita con tantissima gente ai bordi in stile tappa di montagna, ma di gran lunga meno pendente e molto più breve. Da non sottovalutare però sul secondo giro, visto che siamo verso la fine della bike.
Per il resto del circuito, sempre che qualcuno abbia voglia di distogliere lo sguardo da strada/appendici  e alzare la testa, il panorama è davvero molto bello, enormi distese mozzafiato (dove il vento potrebbe essere il nemico di giornata) intervallate dal susseguirsi di piccoli borghi ed agglomerati di pubblico festoso e veramente imprevedibilmente chiassoso.
La T2 sarà più veloce come transizione rispetto alla prima, per iniziare subito i 4 laps per la frazione run. Sulla carta sembra alienante dover fare ben 4 giri, in realtà se si affronta mentalmente un giro per volta da mettere in cascina forse la testa si scorderà che si tratta di percorrere una maratona. 4 braccialetti diversi da ritirare, tantissimi ristori sempre riforniti (anche verso la fine della gara!), tantissimo pubblico. Attenzione ai cavalcavia, uniche asperità e speriamo non sia caldo torrido, visto che il meteo in questa zona di centro Europa è veramente una lotteria, anche se siamo a luglio.
Non mi resta che augurare a tutti un buon proseguimento di preparazione e…appuntamento con bratwurst und bier nella zona ristoro dell’athlete garden con medaglia al collo e felici come bimbi a Natale!
 

mercoledì 19 febbraio 2014

#3 IS A MAGIC NUMBER

Magic number, ma soprattutto ricorrente quest'anno.
Un anno abbastanza di merda per ora, confido nei grandi numeri, in un'inversione di rotta o in frasi tipo "non può piovere per sempre!" (mah!)...che mi sono rotto di stare sui rulli (ma come farei senza?)!
 
Terzo anno (ieri) di questo blog, come festeggiarlo se non scrivendoci su...
Terzo traguardo quest'anno, mi riferisco al più desiderato...quello che quando ti succede qualcosa pensi "e adesso come faccio a finirlo?".
Ci sarebbe stato anche un pensiero ad un terzo......ma è sparito abbastanza in fretta, anzi non è sparito, c'è sempre una stellina accesa nel cielo ed il tumulto che mi si crea quando ci penso mi fa mettere da parte questo pensiero.
 
Sono ancora in corsa comunque, sono ancora qui, nonostante...nonostante tutto.
Cose normali, cose che accadono a tutti, a chiunque...solo che tutte insieme si fa fatica, ma si fa!
Sto chiudendo un periodo di carico, abbastanza duro, importante per la potenza lipidica e per la resistenza alla velocità...che (ahimè) non è la stessa dello scorso anno, per un po' di vicissitudini, soprattutto in corsa. Non posso snocciolare PB, passi e ritmi stratosferici.
Sto soltando cercando di tenere botta. Ho dovuto rinunciare ad alcune tipologie di allenamento, purtroppo ed ho dovuto inserire un'attenzione alimentare...non una dieta. Sto somatizzando il tutto, ma non mi sento spacciato, ce la farò!
 
La mia piccola intanto ha esordito nella sua prima gara di nuoto, 25 metri dorso! Che emozione guardarla! E' arrivata seconda, nonostante si sia fermata per 4 volte (in 25 metri!!!) per controllare se stava battendo le sue amiche, invece di andarsi a prendere la prima...che ce la poteva fare!. Dopo aver preso la medaglia sul podio mi ha detto "avrò più medaglie di te!"...eccerto! me lo auguro, le mie sono tutte solo da finisher!