Sono le 18.04 e sto tagliando il traguardo più desiderato della mia vita! Piazzetta del Comune di Francoforte, Romerberg … ho preso i quattro braccialetti della mia prima maratona (3 ore e 56 minuti), ho fatto gli abbondanti 180km di bici senza un grammo di scia, piuttosto con notevole vento contro, una tonnellata di pioggia ricevuta addosso tutta compresa nella tassa d’iscrizione, la mia frazione di nuoto generosa, nel senso che per sfuggire alla massa furiosa l’ho presa estremamente larga (altro che 3,8km il gps me ne dava 4,15km)!
Assumerò un mental coach per il prossimo anno, questo è il punto di ri-partenza per ottobre. Non si può soffrire così, nelle ultime tre notti avrò dormito 6 ore al massimo, 1 la notte prima. Non ha funzionato valeriana, melatonina, fiori di bach (portati fin dentro la muta nel lago!) … sono stato portato alla partenza da Giacomo, venuto appositamente ad accertarsi che sarei arrivato sulla linea di partenza, un abbraccio, l’inboccallupo e via!
Brevemente ho già accennato a tutto ciò che poteva andare meglio, mi impegnerò affinchè sia così. La realtà ora è che non ho voglia di fare nulla, mi sono completamente svuotato perché ho realizzato il sogno di fare un Ironman. Non avevo esattamente immaginato in questo modo il film che ho vissuto nei 5 giorni in Germania. Qualcuno mi aveva detto “facciamo Francoforte che è veloce!”, non sarà stato duro come Lanzarote ma non era poi così veloce, il clima sicuramente il principale responsabile. E dire che appena arrivati erano massimo 22°C durante la giornata, perfetti per gareggiare! Invece sabato sera il primo diluvio, domenica appena in bici altra pioggia, per tutto il giorno. Partenza con soli 11°C, che dire, sono cambiate un po’ le aspettative, l’approccio e tanto altro. Ad esempio la mia T1 è stata lunga, ho messo 3 strati di indumenti asciutti (meno male), in strada avevo mani e piedi congelati, a stenti sfilavo le barrette. Ero abbastanza bloccato per 20 km circa, poi ho realizzato che questa era la minestra del giorno, bisognava darsi una mossa, ho visto la media salire da 31 a 33 circa, poi riscesa 31 negli ultimi 50km tutti con vento contro. Poco soddisfatto della frazione in bici, ho visto un sacco di cadute, tantissime forature, ero troppo in presa alta con i freni pronti anziché rilassarmi sulle appendici. Il nuoto ovviamente è senza parole. Sono contento della corsa tutto sommato, non avendo mai corso una maratona ho gestito bene, applicando il consiglio “quando vedi che vai bene, rallenta!”…. anche se poi mi è stato detto di aver soltanto portato il culo oltre la finish line, l’importante per ora è averlo fatto. L’emozione più grande infatti non è stata nella piazza finale, il display con il tempo e quel ciuffetto di minuti oltre le 11ore (4 minuti) mi proiettava già 11 mesi in avanti, il prossimo Ironman a Klagenfurt! L’emozione più grande è stata all’inizio dell’ultimo giro nella maratona, quando ogni riferimento, ristoro, grattacielo, monumento, ponte, belle ragazze a fare il tifo, braccialetto da infilare sarebbe tutto stato per l’ultima volta … realizzavo che avrei finito l’Ironman, il sogno del bambino che era dentro di me … un po ‘ ho pianto … poi mi sono ricomposto, non si sa mai nelle maratone arrivano le crisi dal 32° al 37° km … ma non stavolta, non con quel pubblico fantastico. Ho preferito non pensare a tutto l’anno di allenamenti con i tanti sacrifici, ai litigi con mia moglie, ai sensi di colpa per non impiegare quel tempo con le mie figlie, ai momenti di malattia, l’infortunio al tibiale posteriore, gli interventi al ginocchio …. ho preferito non essere troppo patetico con me stesso, ho preferito godermi la festa bellissima che stavo vivendo dopo aver vinto la tensione pre-gara che mi stava letteralmente consumando. Un’altra massima è che “quando hai da recriminarti per la gara va sempre bene”, in realtà io ho sempre da recriminarmi e non mi sembra che va poi sempre così bene … a volte è bello sentirsi anche spremuto fino all’ultima goccia di energia, ma come sempre lo sarò la prossima volta!
Infine direi che il primo Ironman non si scorderà mai, saranno indelebili le emozioni provate e le immagini che rimangono ora nella mia mente … la dedica non è scontata, c’è una stellina che mi appartiene nel cielo, mi ha guidato per 11 ore e 4 minuti … le mie lacrime, di gioia e di dolore accompagneranno il ricordo di quelle emozioni ed immagini.
Piuttosto tantissimi GRAZIE, alle mie 3 donne (che fortunato che sono!), a Pasquale il vero colpevole della mia impresa, a Giacomo anche lui complice e Maestro, a tutti gli amici e parenti che con un gesto, una parola, un sms, una mail, un cinque, uno sguardo od un sorriso hanno contribuito a farmi andare avanti, a non mollare, ad alzare quel braccio sotto quel traguardo …è bellissimo!
la stellina mi fa commuovere....che uomini che siamo....
RispondiEliminaComplimenti ragazzi. Un sogno realizzato, un scarificio di un anno ripagato. Luigi un esordio da incorniciare, Giacomo un atleta/maestro ormai "mitologico"/"epico", Pasquale ha dimostrato che niente e nessuno ti puo' fermare quando vuoi centrare un obiettivo.
RispondiEliminaFabio L.
Complimenti!!! Un'impresa epica, frutto di sacrifici sicuramente, ma che ti regalano un souvenir per la vita! :) Buon recupero e buon riposo IM!
RispondiEliminaLuigi sei un grande! Complimenti con tutto il cuore. Spero di rincontrarti presto sui campi di gara per stringerti la mano. Daje campione!
RispondiEliminaGrazie Fabio! Grazie Clod...riposo ma la testa vuole già ricominciare! Stefano grazie, ci rincontreremo, chissà se ti frulla l'idea anche a te!
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